Bail in: cos’è, significato e cosa cambia
Con questo articolo del glossario la nostra intenzione è spiegare cos’è il bail in, cosa cambia e come le banche hanno accolto questo nuovo meccanismo.
Asset allocation strategica, tattica e dinamica
Il bail-in è un meccanismo introdotto nel 2016 con l’obiettivo di prevenire ed eventualmente gestire le crisi di una o più banche o imprese di investimento.
Esso fa parte di un insieme di regole ed una strategia comunitaria volta a migliorare la stabilità del sistema finanziario europeo.
Il meccanismo è divenuto operativo con la direttiva 2014/59/UE ed è teso ad evitare che il salvataggio di una banca sia effettuato mediante impiego di fondi pubblici, quindi a carico di tutti i contribuenti.
Nel caso in cui un istituto bancario dovesse vivere un momento di crisi, le autorità preposte interverranno per aiutare l’istituto ad uscire dal momento di difficoltà e ripristinare delle condizioni di sostenibilità economica, mantenere le attività sane e chiudere o vendere quelle poco sostenibili per loro;
L’obiettivo è quello di evitare interruzioni delle prestazione dei servizi essenziali offerti dalla banca (ad esempio, i depositi e i servizi di pagamento),
La gestione del meccanismo di risoluzione spetta al Comitato Unico di Risoluzione europeo e, a livello di singoli Paesi, alle autorità competenti. In Italia, l’autorità designata è la Banca d’Italia.
CONCRETAMENTE… COSA SI Fà?
👉 si prova a garantire regolare operatività alla banca in dissesto;
👉 si dividono le attività sane da quelle non sane; per quelle che funzionano si cercherà un acquirente interessato e per le attività che non stanno funzionando si proverà a venderle (svalutandole se è necessario) tramite interlocutori specializzati;
👉 nel caso sia necessario ricapitalizzare la società in difficoltà (mettere nuovi soldi) verrà ridotto o annullato il valore delle azioni e obbligazione secondo una gerarchia già prevista a monte.
ESEMPIO REALMENTE ACCADUTO
In passato una banca austriaca ha attuato parte delle misure descritte per sanare le criticità e tutelare i contribuenti .
E’ stata creata una “bad bank” per gestire i crediti deteriorati, hanno strutturato un piano di commissariamento e l’autorità di vigilanza per il mercato finanziario austriaco ha previsto l’azzeramento delle obbligazioni subordinate, un taglio oltre il 53% delle obbligazioni senior e la cancellazione del pagamento degli interessi.
Banche: significato di bail in bancario
Andiamo ancora più in profondità per capire che cos’è il bail in.
Nel nostro paese Banca d’Italia oltre ad approvare i piani di risanamento predisposti dalle banche in difficoltà, hanno diversi modi per gestire ogni singolo caso, ad esempio in casi eccezionali possono procedere con la rimozione del consiglio di amministrazione.
Con il bail-in le banche hanno iniziato ad operare in modo più responsabile ed i consumatori hanno modificato il proprio modo di ragionare nella scelta dell’istituto.
In particolare, oltre alla verifica dei costi e delle funzionalità del conto corrente, il risparmiatore è attento anche alla solidità dell’istituto.
Al giorno d’oggi grazie all’indice di solidità (Common Equity Tier 1 capital CET1) ed altri parametri come i credit default swap (CDS) è più semplice tenere sotto controllo anche questo aspetto.
Inoltre, il bail-in influenza l’orientamento del risparmiatore nell’utilizzo di determinati strumenti finanziari (azioni ed obbligazioni del proprio istituto bancario) sforzandosi di ottenere una maggiore diversificazione.
Ecco cosa cambia con il bail in
Dopo la grande crisi bancaria del 2008 ed il fallimento di Lehman Brothers è stata sviluppata una tesi che argomenta i vantaggi potenziali di una ricapitalizzazione interna delle banche, in contrapposizione ai salvataggi basati sul capitale pubblico.
La tesi nasce dalla necessità di prevenire le crisi finanziarie sistemiche; salvaguardando, in caso di crisi bancarie, l’operatività degli istituti senza danneggiare l’insieme dei contribuenti.
Per un risparmiatore, capire il bail in, è importante perché la risoluzione della propria banca può avere un impatto anche sui suoi risparmi. Per un correntista dell’istituto pertanto è necessario comprendere che tipo di rischi ci si deve assumere scegliendo la banca x piuttosto che la banca y.
Dal 1° gennaio 2016, cosa cambia con l’introduzione del bail in?
Ante Gennaio 2016
Veniva praticato il bail out, letteralmente risanamento esterno. In caso di dissesto bancario venivano usati finanziamenti pubblici a fondo perduto per ripianare i debiti delle banche e più in generale, il salvataggio degli istituti.
Post Gennaio 2016
Il significato di bail in in inglese è salvataggio interno.
Al contrario di ciò che avveniva in passato, le perdite vengono assorbite internamente e ricadono direttamente su azionisti, obbligazionisti e correntisti dell’istituto. In sostanza a rispondere delle perdite sono gli investitori e i soggetti privati che intrattengono rapporti diretti con la banca, tramite un prelievo forzoso.
La normativa ha reso chiare le figure che devono farsi carico dei costi da sostenere per la ristrutturazione o chiusura dell’istituto in difficoltà.
Le azioni emesse dalla banca sono le prime attività finanziarie ad essere coinvolte; a seguire le obbligazioni subordinate; successivamente le obbligazioni ordinarie non garantite e non subordinate; per ultimo i depositi bancari, ma solo per l’importo eccedente i 100.000€.
Sono esclusi dal prelievo i depositi garantiti dal Fondo interbancario di tutela dei depositi ovvero i depositi bancari per gli importi fino a 100.000€, i depositi di strumenti finanziari (in un conto titoli) o i beni custoditi nelle cassette di sicurezza.