Cosa sono gli ETF obbligazionari e come funzionano?

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Cosa sono gli ETF Obbligazionari?

Prima di tutto, cos’è un ETF obbligazionario? Un ETF (Exchange Traded Fund) obbligazionario è un fondo che investe in obbligazioni, come titoli di Stato o societarie, ed il suo valore varia in base ai movimenti dei prezzi delle obbligazioni sottostanti. È un modo semplice per investire in un paniere diversificato di obbligazioni, senza doverle comprare singolarmente.
In molti si chiedono quale ETF obbligazionario acquistare, quale duration scegliere e così via. La risposta è: dipende! Ogni scelta è influenzata dalle esigenze di rendimento e rischio. Tuttavia, non c’è bisogno di stressarsi eccessivamente per gli ETF obbligazionari. Spesso ci si lancia senza problemi su investimenti rischiosi come criptovalute o singole azioni, ma quando si tratta di un asset stabile come le obbligazioni, ci si preoccupa.
Rilassatevi: gli ETF obbligazionari sono strumenti noiosi ma utili per dare stabilità al vostro portafoglio.

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Come funzionano gli ETF Obbligazionari

Il prezzo degli ETF obbligazionari è influenzato dai tassi di interesse del mercato, che dipendono dalle decisioni delle banche centrali come la Federal Reserve, la Banca Centrale Europea e le altre principali banche nazionali. Quando i tassi salgono, i prezzi delle obbligazioni scendono, e più è lunga la durata residua dell’obbligazione, maggiore sarà il calo del prezzo. Al contrario, quando i tassi scendono, i prezzi delle obbligazioni salgono con la stessa logica.

Il prezzo degli ETF obbligazionari riflette le aspettative del mercato riguardo alle future variazioni dei rendimenti, che sono determinati in primo luogo dai tassi di interesse fissati dalle banche centrali. I prezzi delle obbligazioni e degli ETF obbligazionari, quindi, fluttuano continuamente in base a come il mercato si aspetta che i tassi di interesse cambino. Queste aspettative sono influenzate da fattori macroeconomici come l’inflazione, il mercato del lavoro, possibili recessioni, e così via. Tutti elementi che influenzano le decisioni delle banche centrali e che di conseguenza fanno muovere anche le obbligazioni.

La variazione del prezzo in funzione dei tassi di interesse è legata alla duration modificata delle obbligazioni. Questa si ottiene dividendo la duration per il rendimento dell’obbligazione. Non complichiamoci troppo la vita con le formule: se la mia obbligazione ha ancora 4 anni di vita, la sua duration modificata sarà leggermente inferiore a 4. Questo significa che, se il mercato si aspetta un rialzo di un punto percentuale dei tassi, il prezzo della mia obbligazione potrebbe scendere di circa il 4%.

Con gli ETF obbligazionari la questione è diversa. Tranne una piccola eccezione di ETF introdotti recentemente che rimborsano il capitale a scadenza, il 99% degli ETF quotati sul mercato non ha una scadenza fissa e mantiene una duration costante. Ad esempio, se acquisti un ETF che contiene titoli governativi europei con scadenze tra 3 e 5 anni, l’ETF continuerà a detenere obbligazioni con scadenze tra 3 e 5 anni, vendendo quelle che scendono sotto i 3 anni e acquistando nuove obbligazioni che scadono entro 5 anni.

Dato che gli ETF non scadono mai, il loro prezzo dipende da due fattori principali: le cedole pagate dalle obbligazioni contenute nell’ETF, che vengono reinvestite (se è un ETF ad accumulazione) o distribuite in cash (se è un ETF a distribuzione), e le aspettative del mercato sulle future variazioni dei tassi di interesse. Questo è diventato particolarmente evidente negli ultimi mesi, soprattutto per gli ETF con scadenze lunghe.

Gli ETF obbligazionari non sono soggetti a scadenza fissa come le obbligazioni singole, pertanto offrono maggiore flessibilità in termini di liquidità. Tuttavia, detenere ETF obbligazionari non ha molto senso quando i tassi di interesse sono molto bassi.

Ti consigliamo di leggere il nostro articolo su come investire in ETF nel 2024.

Investire in ETF obbligazionari o obbligazioni: differenze

Capitale necessario: per investire in obbligazioni singole, serve già un capitale significativo. Le obbligazioni singole più comuni sono quelle governative, che di solito hanno un taglio minimo di 1.000 euro. Se vogliamo una diversificazione minima e la possibilità di scaglionare le scadenze nel tempo, dobbiamo avere almeno 20-30 mila euro già pronti da investire, altrimenti diventa complicato e più difficile diversificare.
Efficienza fiscale: le obbligazioni singole pagano interessi periodici ogni anno o semestre, come i nostri BTP, e su questi interessi dobbiamo pagare le tasse: il 12,5% per i titoli di Stato e il 26% per tutte le altre obbligazioni. Se poi reinvestiamo queste cedole, una parte del rendimento se ne va in tasse. Negli ETF ad accumulazione, invece, tutto viene reinvestito automaticamente senza prelievi fiscali.
Protezione durante le crisi: gli ETF obbligazionari, grazie alla loro duration, offrono una sorta di protezione contro i crolli del mercato azionario, che ogni tanto avvengono. L’abbiamo visto più volte: quando il mercato azionario crolla (come nel 2000-2002, nel 2008 o nel 2020), le banche centrali tagliano i tassi per rianimare l’economia. Mentre le azioni precipitano, le obbligazioni aumentano di valore, fornendo una protezione parziale al portafoglio. Con le obbligazioni singole, però, questa protezione è più difficile da ottenere, poiché la duration delle obbligazioni singole decresce man mano che si avvicinano alla scadenza, riducendo il potenziale aumento dei prezzi.
Gestione del portafoglio: gestire un portafoglio di obbligazioni singole richiede tempo e attenzione. Devi tenere traccia di quando scadono, selezionare nuove obbligazioni, decidere come allocare il capitale sulle varie scadenze, e così via. Non serve una laurea in economia, ma l’investitore medio preferisce dedicare meno tempo possibile ai propri investimenti, e qui entra in gioco la comodità degli ETF.
Psicologia dell’investimento: avere un portafoglio composto solo da obbligazioni singole da una parte e azioni dall’altra non è adatto a tutti. Un portafoglio 100% azionario, nel lunghissimo termine, potrebbe offrire i rendimenti migliori, ma nel corso della nostra vita di investitori non ci interessa solo il lungo termine. Vogliamo anche un portafoglio che sia stabile nel tempo, e non è facile sopportare decenni interi di volatilità con un portafoglio esclusivamente azionario.

Queste differenze spiegano perché molti investitori preferiscono gli ETF obbligazionari, soprattutto per la loro flessibilità, diversificazione e gestione semplificata, a fronte del maggior capitale necessario e della complessità nella gestione delle obbligazioni singole. Scopri di più su come scegliere i migliori ETF nel 2024

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